Enneatipo 9

 

tabella enneatipo 9C’è un prezzo che è troppo alto da pagare per la pace e quel prezzo può essere indicato in un parola: rispetto di se”. (Woodrow Wilson).

Questa tipologia possiamo definirla: Il pacificatore il tollerante, il tipo che si tiene in disparte e da non confondere con il tipo 5: ricettivo, rassicurante, piacevole e compiacente.

Paura basica: la perdita, la separazione, l’annichilimento.

Desiderio basico: mantenere la loro stabilità interiore e la pace della mente.

Il messaggio del super Io è: tu sei buono o stai bene fino a che quelli intorno a te stanno bene o sono ok.

I meccanismi di difesa sono: repressione, dissociazione, confluenza, deflessione, negazione.

La compulsione ti questa tipologia di carattere è: “Ma io sono contento di come vanno le cose, anche se gli altri mi fanno pressione perché io cambi, ciò che mi interessa veramente è la pace”.

Il veleno è:  la paura di separazione dall’altro, essere accomodanti, l’accidia.

 

Questa personalità è stata definita “il pacificatore” perché nessun tipo è più rivolto alla richiesta della pace interna od esterna per se stesso e per gli altri. Gli appartenenti a questo gruppo sono spesso i ricercatori spirituali che hanno una grande capacità di collegamento col cosmo, così come con gli altri. Essi lavorano per mantenere la loro pace mentale e lavorano anche per stabilire la pace e l’armonia nel loro mondo. Le situazioni incontrate da costoro sono fondamentali per tutto il lavoro interiore – essere consapevoli della possibilità di cadere addormentati piuttosto che rimanere svegli alla nostra vera natura; la presenza piuttosto che l’estasi, la tensione piuttosto che il rilassamento, la pace piuttosto che il dolore, l’unione piuttosto che la separazione. Ironicamente per un tipo così orientato nel mondo spirituale, è un istintivo sebbene potenzialmente ha la sua base situata nel mondo e nel corpo fisico. La contraddizione è risolta se si capisce che essi sono sia in collegamento con le loro qualità istintive e hanno un potere elementare fortissimo e un magnetismo personale, oppure essi sono tagliati via dalle loro forze istintuali e possono essere disinteressati, remoti e anche insignificanti. Per compensare il fatto di essere fuori dal contatto con le loro energie istintuali, essi si ritirano nella mente e nelle fantasie emozionale.

Inoltre, quando le loro energie istintive sono fuori equilibrio, essi usano quelle loro energie contro se stessi, reprimendo il loro potere così che ogni cosa nella loro psiche diventa statica e inerte. Quando la loro energia non viene usata, essa ristagna come un lago alimentato dal disgelo, che diventa così pieno che il suo peso fa da diga alle sorgenti che lo alimentano. Quando essi sono in equilibrio con il loro centro istintivo e le loro energie, invece, essi sono come un grande fiume, che trasporta ogni cosa lungo il suo corso, senza sforzo. Essi hanno la capacità, nei casi migliori di includere quasi la totalità dei carattere che abbiamo trattato perché essi possono avere la forza, il senso del divertimento e dell’avventura, il senso del dovere, l’intellettualismo, la creatività, il fascino attrattivo, la generosità e l’idealismo degli altri caratteri. Tuttavia, quello che essi generalmente non hanno è il senso di abitare realmente in se stessi – un forte senso della loro propria identità. Ironicamente, talvolta, l’unico tipo che non gli assomiglia è proprio se stesso. Essendo un Sé separato, un individuo che può asserire se stesso contro gli altri questo li terrorizza. Essi preferiscono piuttosto sciogliersi in qualcun altro o direttamente seguire i loro sogni idilliaci.

 

La loro tentazione universale è quella di ignorare gli aspetti disturbanti della vita e cercare in qualche grado la pace e il comfort, realizzandosi. Essi rispondono al dolore e alla sofferenza tentando di vivere in uno stato di prematura pace, dove c’è uno stato di un falso raggiungimento spirituale e un più grosso diniego. Più che ogni altro tipo, hanno la tendenza di fuggire dai paradossi e dalla tensione della vita cercando di trascenderli o cercando soluzioni semplici e prive di dolore ai loro problemi. Enfatizzare le cose piacevoli nella vita non è una cattiva cosa naturalmente, è semplicemente un approccio limitato e limitante alla vita. Se essi vedono il rivestimento d’argento in ogni nuvola come un modo di proteggere se stessi dal freddo e dalla pioggia, le altre tipologie hanno i loro punti di vista distorti.

Nello stesso modo per esempio, alcuni si focalizzano sulle loro ferite e vittimizzazioni, altri su cos’è sbagliato sulle cose da fare, e così avanti. In contrasto con questo, i soggetti in esame tendono a focalizzarsi sul lato brillante, luminoso della vita, così che la loro pace non venga scossa. Ma piuttosto che negare il lato scuro della vita, quello che essi devono capire è che tutte le prospettive presentate dalle altre tipologie sono anche vere. Devono, quindi, resistere all’ansia di scappare sostando in una specie di stato buddhico  prematuro oppure nella luce bianca del Divino e fuggire via dal mondo reale. Si devono ricordare che l’unico modo di passare è “attraverso”. Quindi l’accidia, per questa tipologia di carattere si manifesta come una perdita d’interiorità, un rifiuto di vedere e una resistenza al cambiamento. Non si tratta solo di pigrizia mentale, ma di quella contaminazione totale della volontà che inizia con l’indifferenza e con un atteggiamento del tipo “non me ne importa niente”, arriva al rifiuto deliberato della gioia e culmina con l’introspezione morbosa e la disperazione. Si tratta di una forma di accidia che è acquiescenza al male e all’errore che viene confusa con “tolleranza”. Il tipo in esame, per effetto di quella accidia, che è un’inerzia dell’anima, soffre di un altro veleno, la saccenteria per la quale crede di stare sempre dalla parte della ragione.

La traccia infantile

Anche se molti di loro riferiscono che hanno avuto una fanciullezza felice, ma questo non è sempre vero, altri riferiscono che si sono sentiti trascurati. Ricordano che la loro opinione veniva raramente ascoltata e che le necessità degli altri erano anteposte alle loro. La difesa dei nove è consistita nell’”addormentarsi”, distogliendo l’attenzione dai veri desideri e spostandola sulle piccole comodità e i surrogati dell’amore. Davanti alla mancanza di considerazione dei loro bisogni, hanno imparato a intorpidirsi, a distogliere l’energia dai bisogni e ad autoescludersi. L’emergere di qualunque bisogno personale viene depistato. Più il nove si trova a disporre di tempo ed energia da dedicare ai propri bisogni, più tenderà a depistarli su cose di secondaria importanza. Più c’è tempo meno si fa, perché il nove ha difficoltà a distinguere tra punti essenziali e aspetti secondari. I nove dicono di avere perso il contatto con i propri desideri assumendo su di sé quelli degli altri, dirottando la propria energia su compiti secondari o instupidendosi davanti alla TV, bevendo o mangiando troppo , immergendosi nella monotonia della routine. Dire di no è estremamente difficile per il tipo psicologico che assume come suoi i sentimenti degli altri. Pensano che dire di no a un altro equivalga a negare qualcosa a se stessi. È molto meno minaccioso dire di sì. O sembrare d’accordo per il semplice fatto che non si è detto di no, che rischiare un  un conflitto aperto che potrebbe portare a una separazione.

Quando la loro fanciullezza fu più turbata i giovani impararono dissociarsi dai coinvolgimenti e dagli eventi drammatici attorno a loro, adottando il ruolo del pacificatore e del mediatore durante i conflitti familiari. Essi impararono che il modo migliore per mantenere l’armonia nella famiglia era di” scomparire” e non causare a nessuno alcun fastidio. Impararono che se essi non chiedevano nulla e avevano poche aspettative – in breve se essi si mostravano con poche pretese potevano effettivamente proteggersi calmando mamma e papà. (In una famiglia non funzionale il termine che si applica di più qui è il ragazzino perduto). Il sentimento è, se io mi mostro e asserisco me stesso, creerò sempre più problemi, così se io sto fuori del percorso “la famiglia starà insieme”. Sono cresciuti percependo che l’asserire se stessi, il diventare arrabbiati, o creare difficoltà per i loro genitori non era ammesso. Come risultato, non impararono mai ad asserire se stessi adeguatamente o estendendo il concetto a realizzare se stessi indipendentemente dai genitori e dalle altre persone significative. Impararono a stare sullo sfondo dove le cose non possono afferrarli.

Da grandi, il loro spazio fisico è così affollato con le problematiche e le pianificazioni della gente a cui essi stanno tentando di dare spazio, che essi spesso sono incapaci di ascoltare la voce dei loro propri bisogni e desideri. Essi imparano inoltre a reprimere la rabbia e la propria volontà così completamente che diventano non consci di avere la rabbia o di volere qualcosa per se stessi. Essi imparano a regolare e andare avanti con qualunque tipo di vita che veniva presentata loro. Raramente capita loro di chiedere a se stessi cosa volevano o cosa pensavano o sentivano. L’arrendevolezza del nove non va confusa con la vera adesione. Essi possono adeguarsi a una situazione anche per molto tempo, senza avere ancora preso una decisione. La facilità con cui si adeguano al punto di vista dell’altro fa sì che trovino lati positivi in tutti gli aspetti di una situazione. Perché prendere posizione se tutti hanno ragione? Perché spingere una priorità personale, se è evidente che tutte le parti in causa hanno la loro? Insomma, per loro è più facile capire cosa pensano gli altri che costruirsi un punto di vista proprio. Davanti alla necessità di prendere una decisione, un nove può continuare a sembrare accondiscendente e consenziente, ma la tranquillità esterna nasconde una tempesta interiore. Essi si rifugiano nella sicurezza data dal non sapere che cosa vogliono e dal non avere una posizione da difendere, rimanendo in un limbo abulico in cui le decisioni sono sempre in forse. Paradossalmente il Nove è il più testardo dell’enneagramma. Se qualcuno li spinge a prendere una decisione, puntano i piedi e si bloccano. La rabbia profonda a cui sono soggetti i Nove si trasforma come dilazione della scelta e decidono di non decidere. Se, però, decidono sono altrettanto testardi nel mantenere la decisione presa.

Nelle famiglie fortemente non funzionali, essi possono essere stati traumatizzati emozionalmente, fisicamente, o sessualmente. Quindi hanno imparato a proteggersi da sentimenti intollerabili dissociandosi o chiudendosi. Da un certo punto di vista è una specie di benedizione che essi non siano consapevoli delle loro memorie traumatiche o della loro rabbia, ma dall’altro lato il risultato è un’estesa repressione della loro capacità di permettere alla realtà di toccarli in qualche modo vivido o profondo. Questi individui possono perdersi in fantasie o focalizzarsi esclusivamente su qualunque cosa ci sia di positivo o pieno di pace nel loro ambiente, non importante quanto questo possa rivelarsi essere soltanto un’illusione. Per questa ragione in questo tipo di carattere si incontrano spesso persone che non hanno imparato ad amarsi. Queste esperienze infantili non danno una spiegazione logica dello stato accidioso di questo carattere. Tuttavia, la persona in questione pur essendo contenta e generosa è affetta da una specie di ripugnanza per l’indagine psicologica e da una certa resistenza all’indagine psicologica. Tra i tipi appartenenti a questo carattere vi è quello dipendente. Vi sono alcune caratteristiche che lo individuano facilmente quali ad esempio: l’incapacità di prendere decisioni quotidiane senza chiedere consigli e rassicurazioni; dice di essere d’accordo quando invece pensa il contrario; è facilmente ferito dalle critiche o dalla disapprovazione; spesso ha il timore di essere abbandonato; ha difficoltà nell’iniziare progetti o fare cose da solo; quando dei rapporti stretti terminano si sente sconvolto e indifeso.

La deflessione (in questo caso si può chiamare semplicemente distrazione) è un meccanismo dell’interruzione del contatto che questo soggetto adotta verso se stesso e verso gli altri, ad esempio sviando, distogliendo l’attenzione da emozioni intense, non rispondendo alle domande, parlando in astratto. Così divaga, si perde in cose non importanti o si butta nell’azione mosso da una visione della vita semplicistica e concreta. Egli può usare la giovialità ipomaniacale come difesa per evitare emozioni negative e per nascondere la depressione. La confluenza fa in modo che il soggetto si identifichi con gli altri; idee, esigenze altrui diventano le sue adattandosi facilmente all’altro, proprio come avviene nel rapporto simbiotico madre-figlio.

In sintesi:

  • Sostituzione dei veri bisogni con surrogati. Le cose più importanti vengono lasciati alla fine.
  • Difficoltà
  • Azioni abitudinarie, che riproducono modelli abituali. Ritualismo.
  • Trattenimento dell’energia fisica e della rabbia.
  • Controllo attraverso le testardaggine e la resistenza passiva.
  • Modalità dell’attenzione che ricalca le posizioni altrui, e che può portare all’impossibilità a mantenere la propria posizione personale, ma anche allo sviluppo di una notevole empatia con gli altri. Somiglianze con l’enneatipo Due, il Donatore.

 

Il sottotipo conservativo si anestetizza molto più degli altri tre sottotipi, il sociale è più attivo ma il suo fine è sempre quello di mantenere la pace.

Il sottotipo sociale è più attivo ma il suo fine è sempre quello di mantenere la pace

Il sottotipo sessuale mette la sua energia nella sessualità in generale i tre sottotipi hanno una fisicità più morbida, sono simili all’otto ma più smorzati.

 

Livello sano: sono profondamente ricettivi, aperti, spigliati, emozionalmente stabili e sereni. Disponibili e fiduciosi in se stessi e con la vita. Pazienti, miti, modesti, sono veramente delle brave persone, dotate di innocenza e semplicità. Ottimisti, rassicuranti, gentili, premurosi , fanno sentire tutti a loro agio, esercitano un’influenza tranquillizzante e salutare, capace di portare l’armonia tra i vari gruppi e l’unità tra le persone. Buoni mediatori, sanno confortare e sostenere . Hanno una grandissima dignità e una serenità profonda, godono di una pace, proveniente dall’accettazione della propria condizione umana.

Al meglio delle loro possibilità divengono padroni di sé, hanno una grande equanimità e sono sinceramente contenti. Si sentono autonomi e appagati: paradossalmente in perfetto accordo con se stessi , eppur capaci di dar vita a rapporti più profondi proprio in virtù dell’unione con se stessi. Divengono più vivi, più vigili e più pronti nei confronti di se stessi e degli altri.

 

Livello medio: tendono a tenersi in ombra, ad adagiarsi, ad andare troppo d’accordo con gli altri. Remissivi, troppo consenzienti e accomodanti, accettano ingenuamente e senza alcun spirito critico i ruoli e l aspettative convenzionali, subordinandosi agli altri. Sono conservatori e temono qualsiasi cambiamento, turbamento o passione. Diventano passivi, flemmatici, poco reattivi e compiacenti, eludono i conflitti e spazzano i problemi sotto il tappeto. Infingardi, emozionalmente indolenti, poco disposti a sottoporre a uno sforzo il proprio io e a mantenere l’attenzione, palesano indifferenza e una pigra tendenza a rinviare i problemi, in attesa che questi si risolvano da soli. Soffrono di derealizzazione, calando nell’oblio quello che non vogliono vedere. Sono disimpegnati, disattenti, irriflessivi: il pensiero si fa appannato, deconcentrato e cogitabondo, rivolto soprattutto a nozioni idealizzate di come tutto dovrebbe essere armonioso e piacevole. Se i problemi non si risolvono i nove cominciano a minimizzare la gravità degli stessi per calmare e tranquillizzare gli altri, per lasciarsi i problemi alle spalle, per avere una pace ad ogni costo. Diventano stoici, fatalisti, rassegnati, come se non si potesse far nulla per cambiare alcunché. Hanno scarso discernimento, incorrono in peccati di omissione e in pii desideri, attenendosi a una soluzione magica che elimini i problemi senza alcuno sforzo o risposta da parte loro.

 

Livello non sano: sono troppo repressi, incapaci e inconcludenti. Obbligano gli altri a salvarli da se stessi. Essendo ostinati, negano che esistano dei problemi o dei conflitti o che vi sia qualcosa che non va. Sono sbadati e irresponsabili, pericolosi per chiunque abbia bisogno di loro. Se i problemi persistono, essi si dissociano da qualunque cosa possa presentarsi come minacciosa, cosicché infine non sono più in grado di agire fino al punto di diventare catatonici, immobilizzati spersonalizzati. Possibili i casi di collasso emozionale e di frammentazione della personalità con conseguenti personalità multiple.mediatori