Maschera ed Ombra

 

Come si generano la Maschera e l’Ombra?

Perché ci siamo allontanati dal nostro Sé?
Qual è la genesi dell’Ombra?
Partiamo dal presupposto che molte delle decisioni infantili difensive e adattative sono state positive e hanno avuto un effetto complessivamente benefico sulla nostra vita.
Altre, invece, non lo sono state e in taluni casi si è trattato di decisioni prese da bambino in seguito ad una o più esperienze traumatiche o comunque dolorose, quindi, la decisione secondo la quale l’unico modo per essere amati o approvati o accettati in famiglia è di essere un certo tipo di Persona anche quando impone un grave stress.
È noto che il primo ambiente di contenimento dei bambino è l’utero; poi, le braccia materne, il grembo materno, forse le braccia del padre e dei nonni. Anche la culla, la stanza da letto e la casa hanno la funzione di sostenerlo. La madre, generalmente, costituisce la figura centrale. Se l’ambiente è buono, egli si sentirà accudito, protetto, capito, amato. E ciò costituisce la condizione per la quale il Sé del bambino potrebbe svilupparsi in modo compiuto. Il mondo gli apparirebbe sicuro, congruo, affidabile ed evolverebbe con una fondamentale fiducia nella realtà. Sarà questo senso di connessione con l’universo che gli consentirà di avere fiducia nella realtà. Se vi è stata una frattura, una perdita, uno squilibrio del contenimento allora il bambino reagirà in modo tale da cercare di stabilire o ristabilire l’ambiente di contenimento.

Se questo stato di mancata protezione persiste, egli continuerà a reagire (reagendo perde il contatto con la realtà) nel tentativo di affrontare la situazione, cercando di gestire le cose in modo da recuperare il sostegno. Se il contenimento è inaffidabile o addirittura inesistente, il bambino sarà costretto a manipolare l’ambiente, reagendo appunto, per garantirsi la sua sopravvivenza.
Fatalmente, il suo Sé sarà così disturbato da compromettere la sua giusta evoluzione. E lo sviluppo futuro si baserà sulla reattività a un ambiente insicuro. È così che nasce l’ego: quando l’energia vitale piuttosto che nutrire il Sé nutre la maschera, cioè l’ego.
Quindi, l’ego costituisce la misura della nostra sfiducia verso il mondo.
Fortunatamente il Sé, anche se bloccato, immaturo continua ad esistere e in qualche senso a svilupparsi, anche se con difficoltà. Ciò, ci dà la speranza che sia sempre possibile contattare il nostro Sé, cioè la nostra auto-natura. Tuttavia, nella vita adulta queste decisioni difensive e adattative possono non risultare più adeguate, in quanto le circostanze della vita non sono più le stesse rispetto a quando fu presa quella decisione.
Quello che ci interessa qui è che certe decisioni prese durante l’infanzia limitano le risorse energetiche e mettono l’individuo non in grado di far fronte a uno stress. Una volta adulti, queste decisioni infantili sono in gran parte cadute nell’inconscio e come conseguenza hanno generato il carattere, la Persona, un’identità o, se si vuole, la maschera caratteriale nella quale ci identificheremo fino al punto di perdere la coscienza di aver mai compiuto una scelta. Questa scelta infantile, però, se non viene cambiata, diventa la regola del gioco della vita.
Ogni bisogno da soddisfare, ogni problema da risolvere viene gestito nell’ambito di questa scelta che per sua natura è limitativa. Di solito si tende a pensare che siamo come siamo perché “siamo fatti così”. Ma se viene portata a livello di coscienza la storia delle nostre scelte, queste si possono cambiare. Sostenere questa maschera costa molta energia per evitare che l’identità che ci siamo costruita possa essere messa in pericolo.
Lo stress che ne deriva è dovuto all’incapacità di far fronte alle “regole” che l’individuo si è date e al ruolo che egli ha deciso di assumere in un momento precoce della sua vita. È quindi ovvio che egli si senta in trappola e impotente a risolvere il conflitto tra ciò che è e ciò che crede di essere.
Siccome la decisione inconscia sul “modo giusto” di essere costituisce una parte significativa della sua personalità, costui non vede che è possibile un cambiamento o, addirittura, può vivere un eventuale cambiamento come una perdita di identità. Ecco, quindi, che egli prende le distanze dal problema, e diviene statico, immutabile, rigido. Non è raro che a seguito di un “impasse” dei genere egli possa generare anche delle malattie la cui causa non può che imputarla al destino avverso.
La Persona (maschera) infatti, ha lo scopo di tenere sotto controllo le istanze dell’Ombra che però di tanto in tanto emergono sotto forma di proiezioni per cui il conflitto interno tra la maschera e l’Ombra invece di essere interno viene spostato all’esterno attribuendo ad altri ciò che di indesiderabile e di inaccettabile celiamo nella nostra Ombra.
Il corpo di dolore .
Ritornando alla reazione, occorre osservare che questa non ha uno statuto di realtà in quanto la reazione per sua natura è irreale. Inoltre, a condizione si sia consapevoli, solo ciò che è reale può condurre alla Realtà. Quindi, se le Relazioni sono inconsapevoli non possono portare all’Amore, ma solo alla dipendenza, all’attaccamento e alla sofferenza.
Ne deriva che le maschere che assumiamo, per effetto della dipendenza e dell’attaccamento, sono irreali, sono solo i ruoli in cui l’ego si identifica e non ciò che davvero siamo. Non è facile capire che la nostra realtà, come esseri umani, è data non da ciò che crediamo di essere, ma da ciò che veramente siamo. Lo spazio tra ciò che siamo e ciò che crediamo di essere costituisce il luogo del dolore.
Fin quando non vi è questa profonda, autentica presa di coscienza le nostre relazioni non saranno altro che “fiction”. Solo rapporti tra maschere e ruoli, non tra Individui. Allora non accade che le nostre Relazioni non vadano “bene”. Accade semplicemente che le nostre relazioni non sono mai state reali. Vivere relazioni più Consapevoli è una delle Chiavi del Risveglio della Coscienza.
E un Amore più maturo può così finalmente sorgere, prima in noi e poi tra noi. È come il Sole dell’Est che porta Luce e Vita a tutto ciò che accarezza.
Una vita si compie autenticamente al proprio bisogno quando di fronte alla gioia, alla bellezza, all’amore si commuove, capitola e s’inginocchia. Gioia, bellezza e amore sono tre dati costitutivi ed è questo che rende la vita meglio del niente, non le idee nobili o le cose utili e perfette, ma quello per cui al cuore viene spontaneo mettersi in ginocchio. È il sorriso affascinante, puro, non sciocco, non maligno, non perverso di un uomo che abbia saputo conservarsi nell’animo bambino.
La bellezza infinita del sole che nasce come dell’erba che cresce, l’amore vigile, umile, attivo, l’amore che si trasforma in pietà per ogni indifeso sono le proprietà che caratterizzano il mistero della vita.
Se così non è, è inevitabile che la maggior parte delle cosiddette Relazioni di Amore si trasformino in Relazioni di Dipendenza e di Sofferenza entro breve tempo, senza che noi coscientemente ce ne accorgiamo. Allora, attacchi incontrollati, ostilità e negazioni di affetto e sostegno, risentimenti, menzogne, ritorsioni “vanno in scena” continuamente, generando dolore per chi vive la relazione direttamente ma anche, drammaticamente, per chi vive loro intorno.
Allora, non è l’altro che ti manca ma la dipendenza dall’altro.
E la mancanza di Consapevolezza e Comprensione in una delle Dinamiche più importanti della nostra Vita che dovrebbero darci meravigliose spinte verso l’Alto (l’Amore vero) facendoci crescere, in realtà, questa mancanza spesso ci inchioda in basso trasformandoci in “Generatori di Sofferenza” e bloccando la nostra Evoluzione e quella di chi ci sta attorno (figli, genitori, amici, amanti).