Enneatipo 2

tabella enneatipo 2

Seconda tipologia di carattere (il compiacitore – Il donativo)

Elementi caratterizzanti il tipo 2:

Devo essere premuroso, generoso, gradevole perché così mi guadagno l’affetto degli altri”.

“la mia paura è quella di non essere amato e desiderato per quello che sono”.

 Faccio agli altri ciò che vorrei facessero a me.

Esisto solo nello sguardo degli altri.

La solitudine è tremenda.

La problematica dei 2 risiede nel bisogno di riconoscimento perché il loro senso di identità è determinato dallo sguardo degli altri. Queste persone hanno la sensazione di esistere attraverso gli altri e attraverso quello che fanno per gli altri.

  • È possibile che nell’infanzia i 2 per farsi accettare abbiano messo in secondo piano i loro bisogni. In questo modo hanno sviluppato una grande capacità di identificare, o immaginare, i desideri degli altri per poterli soddisfare.
  • Ma i loro bisogni di tenerezza non venivano mai soddisfatti a sufficienza, nonostante le ricompense ricevute per quello che facevano.
  • Pensavano di essere obbligati a farsi carico degli altri, perché gli altri a loro volta si occupassero di loro.
  • Si sentivano capaci di riconoscere i cambiamenti di umore dei familiari e di modificare la propria personalità (come un camaleonte può cambiare il colore) per adattarvisi e continuare ad essere amate, perché la cosa più importante era mantenere il flusso di affetto nei loro confronti.
  • Ricordano di avere sviluppato le proprie competenze per ricercare il metodo migliori per sedurre i propri genitori, in genere il genitore di sesso opposto e ottenere il risultato desiderato.

Lettura : Enneatipo 2 -Tipologia

La compulsione è: io amo sempre, anche se la gente non mi ama quanto la amo io”- adulazione.

La passione è la vanagloria, un tipo di orgoglio per il quale i soggetti in questione provano una loro particolare soddisfazione quando non gli vengono riconosciute le loro virtuose attività.

I meccanismi di difesa di questa tipologia sono: identificazione, formazione reattiva, rimozione negazione.

Il meccanismo di difesa principale è la rimozione. Poiché la priorità viene data alla soddisfazione dei desideri altrui, la persona deve accettare una completa perdita di consapevolezza dei propri bisogni e desideri e soprattutto delle proprie emozioni. Poiché i suoi desideri devono fare posto a quelli degli altri e sparire dalla coscienza, si crea questo legame di causa-effetto: se soddisfo i bisogni degli altri, necessariamente loro soddisferanno i miei .

Lettura: Compulsione

L’intenso bisogno di amore che caratterizza quest’individuo a volte può essere mitigato dall’indipendenza che li caratterizza, specie quando il loro orgoglio è ferito e umiliato. Raramente la persona orgogliosa si sente appagata nella vita se le manca un grande amore. Vi sono un paio di passaggi molto delicati che spiegano i comportamenti di questo carattere. Vediamoli.  Il bisogno di essere accettati, di avere delle conferme, si trasforma in motivazione erotica, altrettanto l’orgoglio si trasforma in bisogno di amore, che a sua volta si esprime attraverso l’intimità fisica ed emotiva, perché il bisogno di considerarsi una persona speciale si soddisfa attraverso l’amore di un altro. Il grande bisogno dei 2 li porta a essere invadenti fino all’eccesso nei rapporti.

La loro compulsione porta a credere che se ciò che di buono hanno fatto per gli altri non è abbastanza possono cominciare ad essere catturati dalla necessità di compiacerli cercando cose da dire o da fare per essere amati. La compiacenza può assumere molte forme: dal semplice affetto, al dare amore anche sotto forma di prestazioni sessuali; da un’amicizia forzata o forzosa, all’essere esageratamente solleciti e preoccupati riguardo il benessere degli altri o troppo generosi al punto di lusingare gli altri senza vergogna. Ciò conduce alla ricerca dei bisogni e desideri degli altri per creare dipendenze. Insomma, il sabotaggio consiste nel dare affetto per ricevere il giusto riconoscimento affettivo. Se questo gli viene negato esprimono il loro orgoglio con il seguente pensiero: “se non fosse per me dove saresti tu?”. In questi casi entrano in una fase emotiva caratterizzata dall’orgoglio e in particolare, dalla superbia che costituiscono il loro veleno.

Lettura: bisogno

Come dicevo durante la sua fanciullezza ha cominciato a credere tre cose:

  1. devo mettere i bisogni delle altre persone al di sopra dei propri;
  2. devo avere tutto in ordine;
  3. devo guadagnare un posto nell’affetto degli altri perché l’amore non può semplicemente essere donato.

Sentono che la via per essere amati è quella di reprimere i loro bisogni e di dedicarsi a quelli degli altri concedendo attenzione a chiunque altro, facendo uno sforzo per piacere ed essere accettato. Ma nella misura in cui la loro fanciullezza fu uno sforzo poco funzionale, essi impararono anche a riconoscere i propri bisogni come una forma di egoismo e quindi proibiti. Allora impararono presto a instaurare relazioni nelle quali la loro funzione era quella dell’amico disinteressato, che dà piacere, attenzione e nutrimento a qualunque altro. Si convinsero che sacrificando se stessi saranno premiati con qualunque cosa è chiamato amore nel loro sistema di valori.

Lettura: fanciullezza

Ecco che questa tipologia, sotto la spinta dell’orgoglio, si spinge ad offrire complimenti agli altri ma con il desiderio inconscio che questa attenzione positiva gli venga poi restituita in qualche modo. Tanto più grande è la loro insicurezza quanto più tendono a lusingare gli altri, con la speranza di essere poi ringraziati e apprezzati. Il problema fondamentale è che questa tipologia di persone cerca di alleviare la sofferenza degli altri dimenticandosi della propria, ma soggetti alla loro compulsione, che è l’orgoglio, mancano di quella volontà che le consentirebbe di riconoscere le loro ferite. È l’orgoglio che impedisce loro di sperimentare l’amore vero e il nutrimento che possono ricavare dagli altri per potere curare le loro ferite che sono mascherate dalle loro apparenti azioni altruistiche.

Lettura: problema fondamentale

I SOTTOTIPI

Il sottotipo conservativo

È il più egocentrico, esige amore e attenzione da pochi prescelti verso i quali si comporta come un bambino viziato, è capace di sceneggiate di rabbia e di manipolazioni affettive, per amore rinuncia anche alla sua libertà personale. Vive molto di più nelle sue fantasie romantiche che nel mondo reale, non essendo consapevole del suo egocentrismo, esalta il suo valore, idealizza se stesso, convinto di non avere bisogno di fare nulla per essere amato e permettendosi di inveire sul partner se non soddisfa i suoi desideri. Inoltre tende a inibire le autocritiche e il pensiero in genere. E’ più schivo, meno splendente rispetto dei tre sottotipi, non ama stare troppo al centro della scena, si ritiene una perla preziosa per pochi.

Il sottotipo sociale

Vuole essere amato da un vasto pubblico e per ottenere ciò deve brillare in posizioni di potere, è un arrivista sociale, canalizza la sua seduzione del divenire “qualcuno” che conta, nell’emergere anche dal punto di vista lavorativo. Usa il pensiero in funzione di ciò che emotivamente fa comodo pensare.

Il sottotipo sessuale

È il più emotivo ed istrionico dei tre sottotipi, molto comune nelle donne che tendono a manipolare gli uomini con la dolcezza cercando di diventare irresistibili e indispensabili, tipico il loro confondere l’amore con le carezze perdendo di vista ciò che sentono veramente, non ammettendo di essere egoiste si auto-idealizzano come generose.  A causa di un orgoglio accecante non percepiscono il loro bisogno d’amore che proiettano sull’altro: godono nel dare all’altro ciò che inconsapevolmente vorrebbero per loro.

Lettura: sottotipi

Livello sano

Sono empatici, compassionevoli, pieni di sentimento con gli altri. Si pongono nei panni altrui, sono premurosi e si preoccupano dei bisogni degli altri. Sono sinceri, calorosi, riconoscenti, rassicuranti: assumono un ruolo paterno o materno e vedono quanto vi è di buono negli altri, mentre non sempre sanno vederlo in se stessi. Essere utili agli altri è per essi molto importante; sono generosi, prodighi di sé e disponibili. Amorevoli e solerti, danno alle persone quello di cui veramente hanno bisogno, anche se per questo occorre farsi in quattro. Al meglio delle loro possibilità divengono profondamente disinteressati e altruisti, sanno dare amore incondizionatamente, senza aspettarsi alcun ricambio. Considerano un privilegio quello di trovarsi coinvolti nella vita delle altre persone. Sono “santi”, profondamente caritatevoli e umili, dei “buoni samaritani”.

Lettura: livello sano

Livello medio

  Quelli che appartengono a questo livello più che altro parlano dei loro sentimenti anziché venire in aiuto: l’amore è il loro supremo valore e ne parlano costantemente, giungendo ad affettare le proprie emozioni; divengono istrionici, espansivi, sempre pieni di buone intenzioni a ogni proposito. Dispensano attenzione, approvazione, adulazione. Cominciano a entrare in eccessiva confidenza, ad essere troppo solleciti e invadenti: desiderano che si abbia bisogno di loro, e continuano a ronzare intorno, interferendo ed immischiandosi nelle faccende altrui dietro l’apparenza di una premurosa amicizia. Divengono quelle persone materne che si sacrificano e che non possono mai fare fare abbastanza per gli altri, che creano bisogni da soddisfare e si consumano per gli altri, restando tuttavia possessive e gelose di coloro in cui hanno investito. Desiderano che la gente dipenda da loro, che li tenga informati riguardo a ogni cosa che si rivolga a loro per chiedere autorizzazione e consiglio. Ritenendosi sempre più importanti e soddisfatti di sé, cominciano a sentirsi indispensabili, sopravvalutano quanto fanno per ciascuno e si convincono che gli altri sono loro obbligati per quanto è stato dato loro. Tronfi, altezzosi, arroganti e dispotici, cominciano ad aspettarsi di essere ringraziati e onorati per la loro bontà. Possono divenire ipocondriaci o assumersi il ruolo di martiri che soffrono a causa delle loro opere buone a vantaggio di qualcun altro.

Lettura: livello medio

Livello non sano

Non sentendosi apprezzati diventano acrimoniosi (aspri, severi) e si lamentano aspramente. Cominciano a ingannarsi notevolmente rispetto ai loro motivi e, non accorgendosi di quanto possano essere aggressivi ed egocentrici, si danno a manipolare gli altri a loro arbitrio; minano le fondamenta altrui giocando sulle loro colpe e debolezze. Iniziano a sminuire le persone e a gettar discredito su di loro; divengono tutto che vogliono: i vecchi favori devono venire ripagati; chiedono soldi come segno di gratitudine; esigono che vengono loro concessi favori speciali. Riescono a razionalizzare e a scusare qualsiasi cosa facciano, giacché si sentono vittime dell’altrui ingratitudine. L’ira repressa si evidenzia in problemi di carattere psicosomatico (reazione di conversione).

Lettura: livello non sano

I nove livelli di sviluppo degli enneatipi 2

Livello uno: l’altruista disinteressato

Livello due: la persona premurosa

Livello tre: il protettore generoso

Livello quattro: l’amico espansivo (disturbo della personalità istrionica)

Livello cinque: l’intimo possessivo

Livello sei: il salto borioso (disturbo di somatizzazione)

Livello sette: il manipolatore che si auto-inganna (ipocondria)

Livello otto: il dominatore coercitivo

Livello nove: la vittima psicosomatica (disturbo di conversione, nevrosi isterica)

 

 

Analisi approfondita dei nove livelli del donativo

Livello sano
Primo livello: si prendono cura di sé stessi. Riconoscono i loro sentimenti i loro bisogni E sono liberi di amare gli alti senza aspettative. Raggiungono inoltre il loro desiderio basico e liberano l’esperienza dell’amore incondizionato per sé e degli altri. Sono graziosi, gioiosi e umili.
Livello due: si focalizzano sui sentimenti riguardo agli altri con attitudine amorosa come difesa della loro paura. Si percepiscono nella loro auto immagine amorosi, sensibili, altruisti.
Livello tre: accrescono la loro auto immagine facendo molte cose per gli altri. Sono generosi riguardo al loro tempo alla loro energia e sono apprezzati, incoraggiati e di supporto agli altri. Emozionalmente sono espressivi esistono nel dividere i loro talenti con gli altri.
Livello medio
Livello quattro: incominciano a temere che quello che stanno facendo non è abbastanza. Voglio essere più vicini gli altri e vogliono essere rassicurati riguardo all’amore degli altri. Coltivano amicizie, diventano compiacenti, lusinghieri e di supporto.
Livello cinque: temono che le persone che amano possano amare qualcun altro più di loro, e così cercano di rendersi più necessari del dovuto. Tentano di essere riamati dagli altri mettendo i desideri degli altri al di sopra dei propri. Orgogliosi ma bisognosi non vogliono lasciare gli altri fuori dalla loro vita.
Livello sei: si arrabbiano per il fatto che gli altri danno per scontato il loro interessamento, ma sono incapaci di esprimere liberamente il loro disappunto. Si lamentano invece della loro salute, richiedono attenzione sulle loro buone azioni, ricordano agli altri quanto siano debitori. Questi sentimenti repressi incominciano a causare problemi fisici.
Livello non sano
Livello sette: temono di stare allontanando le persone a se stessi E questo può essere vero. Per salvare la loro immagine, razionalizzano il loro stato d’animo vedendo gli altri come egoisti e ingrati. Tentano di suscitare pietà come sostitutiva dell’amore e di tenere gli altri dipendenti da loro per evitare di essere abbandonati.
Livello otto: sono diventati così disperati per amore, che cominciano perseguirlo in modo ossessivo. Si sentono giustificati ad avere qualunque cosa vogliano dal momento che hanno sofferto tantissimo e possono manifestare il loro bisogni d’affetto in modo sconsiderato e inappropriato.
Livello nove: capire che possono essere stati egoisti e possono aver ferito gli altri è troppo per il due non sano. Cadono a pezzi fisicamente ed emozionalmente interpretando il ruolo di vittima e di martire, gli altri così si sentono obbligati a fermarsi e avere cura di loro.

Vizi e Virtù del carattere due

Il carattere due è prodotto dalla funzione autostima inflazionata, che vede il bicchiere sempre mezzo pieno, non ha mai bisogno di nulla e non chiede mai. I caratteri due sono persone che si percepiscono come speciali e splendono sul mondo: questo splendore però è il risultato di un duro lavoro fatto allo scopo di essere adorati, come vuole l’orgoglio.
L’adorazione, essendo con la sua esagerazione disfunzionale all’insieme, diventa un vizio, cioè qualcosa che l’organismo finisce per richiedere, ma che nel complesso gli fa male. Per ristabilire l’equilibrio si può immaginare un atteggiamento in un certo senso antagonista, la virtù appunto: nel caso specifico, il contraltare dell’orgoglio sarebbe l’umiltà. Se farsi adorare compensa l’imperfezione dell’altro che non è all’altezza dell’aspettativa, l’umiltà sarebbe rinunciare a manipolare la sua attenzione, sopportare di non essere tanto interessante per l’altro, e quindi in definitiva rinunciare a idealizzarlo tanto! L’umiltà sarebbe smettere di costringere l’altro a essere tanto speciale da riuscire a soddisfare gli specialissimi desideri del carattere due.
La specializzazione del carattere due è l’abbondanza, la magnificenza, lo splendore; questo splendore per un verso è un amore per lo splendore, per un verso è amore verso se stessi splendidi. Lo splendore, come i fuochi d’artificio, ha una sua funzione, cioè produce qualcosa che ha un potenziale di scambio molto interessante. Il guardarsi splendido invece non è così funzionale all’organismo, come si sa da Narciso, che a forza di guardarsi nello stagno ci cascò dentro e ci affogò. Allora, se stai lì a vedere quanto sei splendido, che cosa ci guadagna il tuo ecosistema? Un ecosistema vive di scambi, un organismo vive di scambi, un organismo quando chiude le frontiere muore: appena chiude i suoi confini è fritto. Noi viviamo di aria, di acqua, di cose da mangiare ecc.: se si immagina di tapparsi il naso e la bocca si può immaginare che non si vivrà più di circa tre minuti, dato che senza scambiare aria con l’esterno si muore.
L’esagerata magnificenza è un pericolo mortale quando viene usata come autoincensamento. Se la persona è centrata sull’apparire, tutto ciò che mette in discussione la sua maschera diventa minaccioso e quindi inaccettabile. Un modo per smascherarsi, non cadere nell’immagine della splendida è imparare ad ammettere di essere ignorante. Chi non è ignorante non può imparare, ma essendo ignoranti si accetta anche di essere sbiaditi. Per i 2 risulta difficile imparare perché hanno un terribile problema con la disciplina, come con tutto ciò che è sgradevole.
I caratteri due sono spessissimo persone dotate di qualità, per esempio artistiche, che non sviluppano e non usano perché per svilupparle dovrebbero scendere nell’abisso dell’incapacità. Magari una persona è dotata per il canto o per la recitazione, ma se vuole diventare cantante o attrice professionista si deve sottoporre a una lunga disciplina e questo non è nelle corde del 2. Insomma, il 2 deve recuperare il senso dell’umiltà.
L’umiltà come correttivo ecologico non ha niente a che fare con l’umiliazione. L’umiltà, per un carattere due, sarebbe per esempio mettersi a studiare, mettersi a imparare le cose, dire “non lo so fare, e voglio imparare a farlo” cioè mettersi momentaneamente nella condizione di non presunzione.
L’umiltà sarebbe dire “ho bisogno, voglio, datemi”, cioè chiedere e prendere. Le persone di carattere due di solito hanno l’allergia a chiedere e a prendere da soli: aspettano sempre che gli venga dato come omaggio alla loro maestà.
L’umiltà per il carattere 2 sarebbe essere più bisognoso, più dipendente, sarebbe sporgersi verso un esterno imprevedibile, rischiare e prendere ciò che gli serve: il paradosso è che prendere non si è mai considerato come una cosa umile, e invece per i caratteri 2 la cosa fondamentale è proprio questo.